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I Metalli Pesanti 19/09/2014
Piombo, Cadmio e Mercurio: disponibilità, riciclo e impatto ambientale di questi tre elementi responsabili di grossi danni.

Dopo i metalli di base (ferro e alluminio) e quelli "tecnologici" (rame, zinco, nichel, cromo), è la volta di piombo, cadmio e mercurio, tre metalli di particolare rilevanza tossicologica, che vengono spesso collettivamente indicati come "metalli pesanti". In realtà, secondo la definizione ufficiale della IUPAC, i metalli pesanti sono molti di più; ma quelli principalmente utilizzati e responsabili dei maggiori danni ambientali sono piombo, cadmio e mercurio oltre al cromo esavalente.

PIOMBO
Per quanto sia noto ed utilizzato fin dall'antichità, è relativamente poco abbondante nella crosta terrestre. Attualmente la produzione mondiale di piombo dalle miniere è di circa 6 milioni di tonnellate all'anno e le riserve sono stimate intorno a 85 milioni di tonnellate. Ne consegue che, in teoria, la durata delle riserve dovrebbe essere meno di 15 anni. Tuttavia al momento non sembrano esserci problemi di disponibilità, anche perchè il 60% del piombo utilizzato è oggi derivato da riciclo delle batterie per auto; il piombo di riciclo risulta conveniente sia dal punto di vista ambientale che da quello economico, in quanto la sua produzione richiede solo il 55% dell'energia che occorre per la produzione a partire dai minerali. La produzione di piombo a partire dai minerali (tra i quali il più importante è la galena, che è un solfuro di piombo) avviene con il classico processo di arrostimento per eliminare lo zolfo e riduzione con carbon coke, per ottenere il metallo dall'ossido. E' necessaria poi una fase di raffinazione che può essere svolta per via termica o elettronica.
Il piombo ed i suoi composti sono tossici e si accumulano nell'organismo ed inoltre sono responsabili di ritardi nello sviluppo neuropsicologico dei bambini.
Per questo motivo nei Paesi sviluppati si è cercato di proibirne il consumo ove possibile, per cui attualmente gli impieghi prevalenti sono la produzione degli accumulatori e quella di munizioni.
L'eliminazione di antidetonanti al piombo dalle benzina è stata altamente efficace nel ridurre la quantità di piombo dispersa nell'ambiente e conseguentemente assorbita dall'uomo; purtroppo la benzina additivata con piombo tetraetile è ancora utilizzata in molti Paesi in via di sviluppo. Altre fonti di esposizione al piombo sono le tubazioni per il trasporto delle acque, le vernici per interni, i trattamenti antiruggine con il minio, le leghe saldanti a base di piombo per le ceramiche e gli stabilizzatori al piombo per il PVC. Tutti questi impieghi sono oggi vietati nei Paesi sviluppati, ma molti prodotti realizzati in passato sono ancora in circolazione e possono produrre effetti nocivi sia durante il loro utilizzo che durante lo smaltimento. L'unico uso in cui il piombo si è finora dimostrato insostituibile, e che è quasi del tutto privo di impatti ambientali negativi, è la schermatura dalle radiazioni emesse da apparecchi radiografici, radioistopi ed emissioni radioattive in genere.

CADMIO
Il cadmio è uno dei pochi metalli che non vengono estratti dalle miniere, ma si ottengono come sottoprodotti da altri processi. In particolare , il cadmio si ottiene come sottoprodotto dalla produzione di zinco e, in misura minore, del piombo e del rame.
Come per il piombo, gli impieghi del cadmio sono attualmente soggetti a crescenti restrizioni a causa della sua riconosciuta tossicità. La maggior parte del cadmio viene oggi impiegata per la realizzazione di pile e batterie ricaricabili. Alcuni usi "emergenti" sono l'impiego di composti di cadmio in pannelli fotovoltaici, cellula fotoelettriche, semiconduttori, fosfori blu e verdi per televisori. Rilevante anche l'utilizzo di barre di cambio nell
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